testimonianza esercizi spirituali 5/11 luglio 2020

ESERCIZI CARAVATE DAL 6/7/2020 ALL’11/7/2020
Ho iniziato gli esercizi per sfuggire a quel mistero che avvolge la mia vita. Alla ricerca di un altro mistero,
quello che sta dentro di me. Solo il silenzio e la Parola del Signore avrebbero potuto qualcosa.
E certo Dio non delude mai.
Un percorso interessante quello di questi esercizi, dalla vita nichilista che stiamo vivendo, dall’uomo senza
Dio, che ci impedisce lo sguardo agli altri, visti solo come ostacolo ai miei progetti o peggio, diffusori di virus
, untori dai quali stare alla larga. Rinchiusi nei nostri recinti (confortevoli), nei nostri conventi, sui nostri
divani, tanto ormai anche le Messe sono consentite da casa, che importa se manca l’Eucaristia? O la
comunità! Fino allo scoprire quanto sia fondamentale , per uscire dal pantano, aprirsi all’ascolto della
Parola, accogliere lo Spirito con fede per diventare quei discepoli ai quali Gesù ha fatto comprendere che
solo restando in unione con Lui, in familiarità con Lui e di conseguenza col Padre, possiamo diventare
strumenti della Rivelazione di Dio. E compiere l’opera grande di introdurre altri fratelli alla conoscenza
dell’Amore di Dio.
Importante l’impostazione degli esercizi: preghiera, ascolto della Parola, catechesi, mattino e pomeriggio,
adorazione Eucaristica, e tanto tempo per il riposo e la meditazione personale.
Sapermi abitata dalla
Trinità
stessa è stato un momento che mi ha svelato il perché della
gioia
nel dolore,
nell’incontrare le persone e vederle con sguardo finalmente non giudicante ma misericordioso, gioire della
bellezza di un cielo o di una ninfea o di una minuscola creatura, una musica… come non comunicare a tutti
questa scoperta? Vien voglia di gridarla dai tetti! Perché chi ha fatto esperienza dell’amore può fare miracoli
d’amore anche semplicemente portando serenità nell’ambito in cui vive.
Il mio ritorno a casa è stato un rientrare nel mio piccolo Gezemani con la certezza che Gesù è presente,
mi
ha scelto
e mi guida, non ho più quella paura di prima, perché sono entrata in familiarità con Lui,
un’amicizia che coltivo con una preghiera continua. I miei rapporti con gli altri mi accorgo che sono più veri,
nel senso che io mi sento più forte, più padrona delle mie scelte, perché ho la consapevolezza che prima
passano al vaglio di Gesù che mi affina potandomi e bruciando i tralci che non portano frutto, perché voglio
stare
nella Sua verità.
La luce
negli occhi di ognuno di noi è stato il saluto più bello, alla fine. Quella luce che fa trasparire che Dio
è venuto ad abitare nei nostri cuori. Ci siamo sentiti così in comunione d’anima gli uni e gli altri come se ci
conoscessimo da sempre, quella comunione che è il corpo di Cristo.
Grazie a padre Marcello che ha guidato con amore i nostri incontri, seppur tra mille responsabilità e
impegni, essendo molti frati in vacanza, ed è restato alzato con noi per sentire le condivisioni anche se con
gli occhi pieni di sonno!
Grazie a tutti i fratelli di cammino che si sono aperti, scoprendo le loro fragilità e debolezze, certi che il
comunicarsi esperienze sia l’occasione di crescita se si è all’interno di una comunità educativa accogliente e
fraterna. Questa non è un’esperienza una tantum, è indispensabile, se si vuole che il Signore resti la nostra
priorità, fare un ritiro o degli esercizi spirituali almeno una volta all’anno per nutrire in profondità il nostro
spirito e portare frutto in abbondanza.
Giulia